Ma l’aria, sotto, ci deve passare?

Parte seconda: SI

I progettisti di automobili (prima quelli coinvolti nelle competizioni, poi tutti gli altri) cominciarono ad accorgersi che le carrozzerie avevano anche un “sotto” intorno agli anni settanta. Proprio nel 1970 la March 701, con i suoi serbatoi laterali sagomati a forma di profilo alare rovesciato, rappresenta la prova di questa affermazione perché é evidente l’intenzione del progettista (Peter Wright) di sfruttare l’aria che passa sotto il serbatoio piuttosto che impedirne il flusso nel canale che si forma con il suolo.

Ci vollero sette anni affinché l’idea arrivasse alla sua piena realizzazione ma, nel 1978 con la Lotus 79, apparve chiaro a tutti che si poteva sfruttare (eccome!) l’aria che passava sotto la vettura. Il problema é sempre quello di ottenere una zona di bassa pressione sotto la vettura per aumentarne la tenuta di strada, ma il punto é che una massa d’aria in movimento può diminuire la propria pressione per tanti motivi: la scia turbolenta (come abbiamo visto nella prima parte) é uno di questi motivi ma anche un aumento deciso della velocità delle particelle di aria intorno alla carrozzeria provoca un abbassamento di pressione anche maggiore. E’ un meccanismo fisico diverso ma ottiene lo stesso effetto…