Io c’ero, nel 1992, quando la Ferrari dette avvio all’era Schumacher. Non ero un dipendente ma ero Responsabile Tecnico della Galleria del Vento Planair (poi diventata Fondtech) e ho visto cose “che voi umani non potete immaginare” che possano accadere in una squadra di Formula 1.
La Lotus “88” come appare oggi nelle manifestazioni riservate alle Formula 1 storiche. Ovviamente si può vedere
solo il telaio esterno con funzioni aerodinamiche che fa da guscio a quello interno convenzionale. L’utilizzo delle
“minigonne” mobili come nella vettura originale è proibito in questo genere di manifestazioni, per motivi di
sicurezza, ma si intuisce quale doveva essere la loro lunghezza fino alla ruota posteriore e oltre, osservando la
striscia di alluminio fissata in basso lateralmente al telaio.
Gli elementi tipici che deve avere il fondo perché si realizzi un buon effetto suolo
sono costituiti da una parte anteriore ben arrotondata ed uno scivolo posteriore
rivolto verso l’alto. Tutte le auto da competizione dagli anni settanta in avanti
contengono questi elementi nella conformazione della parte inferiore della
carrozzeria
Qualcuno ricorderà sicuramente un famoso carosello della metà degli anni sessanta (gli altri vadano su Internet, può valere la pena) dove un bravo attore, Mimmo Craig, aveva un incubo nella notte di essere grassissimo per poi risvegliarsi e cominciare a saltare sul letto come un forsennato gridando “… la pancia non c’è più, la pancia non c’è più …”.
Alla Ford andarono letteralmente nel panico ed ipotizzarono che sotto la vettura si creasse un “cuscino d’aria” che faceva come galleggiare la macchina alle velocità più alte. Bisognava, quindi, mettere una barriera che impedisse il passaggio di aria verso il sotto della vettura, nel canale tra fondo e suolo, e prese campo il partito di coloro che l’aria non volevano farla passare sotto. Oltre alle numerose pubblicazioni che riguardano la GT40…
Ingegnere aerodinamico
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